La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
? - proruppe. E spessamente serrava a Gualdo le mani, e aspettava ch'ei rispondesse ad una dimanda ancor non osata; ma, veduto, che quello, nonchè non venirgli
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lor robe e il bestiame, tràssero ad accamparsi fra le prime avvisaglie della montagna; nè molto stette, che fùrono visti a gialleggiare sull'azzurro
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mano egli tenèa la sua berretta e mescolàndone entro i polizzini con l'altra, ad alta voce chiamava: Ambra, avanti! - Ambra l'Avvelenatrice
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traeva alla spiaggia, fiso ogni sguardo alla rada e ad una balda fregata. Era quella la patria, tanto narrata dai vecchi e tanto dai giòvani udita, la già
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naufragio. A un tratto, gli sguardi, chiamàndosi vicendevolmente, affollàronsi verso la rada ad una nave in ormeggio, per dilungàrsene, poi, con una
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, come, della nudità sua, il colpèvole Adamo, e chiese rifugio ad una siepe vicina. Di dove, battèndogli forte il cuore, vide passare lei e allontanarsi e
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là, altri gruppi di gente affondata nel sonno e domata da quel bacco plebèo, che, eccitando il volere ad eccessi, avèali insieme, col tôrre il potere
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: - Tuo babbo, in cuor suo, ti avrà ringraziato, chè non togliesti ad altrùi ... - Ma intanto - interruppe il Nebbioso con sempre crescente emozione - pur
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di Tecla era già corso ad attènderlo ... Fu il primo bacio tra le ànime loro.
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noi, tuòi vermi, la cui storia è tutta risveglio all'ire, e alle vendette sprone, non fatte oneste dagli onesti nomi; noi, solo uniti ad impedir, che
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già gli sbirciava, fra la speranza e il sospetto, fuggèvoli occhiate, portò machinalmente la mano ad una delle pistole che gli pendèvano dalla cintura